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L’ottimizzazione dei contenuti web è una necessità non solo per i siti di imprese private o per i blog aziendali, ma anche, e forse ancor di più in un certo senso, per la Pubblica Amministrazione.

Se creare contenuti accattivanti, indicizzabili dai motori di ricerca e di valore per l’utente finale è già una sfida nel contesto privato, scrivere per la PA è ancora più complesso: questo perché i contenuti devono essere comprensibili da tutti i cittadini, a prescindere dal loro grado di scolarizzazione o alfabetizzazione digitale.

Rendere accessibile un argomento, spesso intrinsecamente farraginoso come la burocrazia e i servizi comunali, richiede un effort notevole: per scrivere più semplice, bisogna lavorare di più, eliminando complessità e tecnicismi inutili.

Parafrasando il grande Voltaire, scrivere qualcosa di breve, semplice e comprensibile è sempre molto più impegnativo che lasciarsi andare a testi lunghi e arzigogolati.

Le best practice di AGID: guida al linguaggio e al tono di voce

Una risorsa preziosa per chi si occupa di scrittura per la PA è la guida di AGID, l’Agenzia per l’Italia Digitale, che fornisce le linee guida essenziali su come approcciarsi alla creazione di contenuti per i siti istituzionali e i servizi pubblici digitali.

La guida si articola in tre sezioni, che forniscono indicazioni pratiche e concrete per migliorare l’efficacia della comunicazione pubblica:

  1. Glossario della Pubblica Amministrazione, una lista di termini ricorrenti nei servizi pubblici, che illustra come utilizzarli correttamente per evitare fraintendimenti. Ad esempio, spesso termini che possono sembrare ovvi per chi lavora nella PA sono davvero poco comprensibili per il cittadino medio… come me e voi che leggete;
  2. Suggerimenti di scrittura, ossia come AGID consiglia di strutturare e impaginare i contenuti in modo chiaro e accessibile. Per esempio, l’uso di titoli e sottotitoli aiuta a rendere i contenuti più fruibili, mentre un linguaggio semplice e diretto evita che l’utente si perda in dettagli superflui. La regola d’oro è andare dritto al punto e rispondere rapidamente alle domande principali dell’utente: chi, cosa, dove, come e quando, per aiutarlo a individuare la risposta a quesiti generalmente pratici (come pagare la tassa rifiuti? a che ora presentarsi per rifare il documento d’identità smarrito? a chi rivolgersi per aprire una pratica di ristrutturazione della propria casa?);
  3. Guida al tono di voce, che deve essere adeguato al contesto e allo stato d’animo dell’utente. Ad esempio, un cittadino che deve saldare in ritardo una tassa online è probabilmente già sotto stress e ha bisogno di indicazioni rapide e precise. Per questo motivo, AGID consiglia di adottare uno stile professionale ma colloquiale, che faciliti la comprensione. Non si tratta solo di informare, ma di guidare l’utente attraverso un iter, in modo che possa raggiungere il suo obiettivo senza frustrazioni.

L’obiettivo finale è sempre lo stesso: creare contenuti che permettano alle persone di trovare ciò che cerca rapidamente e capire cosa fare in relazione ai propri obiettivi, o a chi rivolgersi.

Comunicazione per la PA: tra ottimizzazione, accessibilità e semplificazione

L’attenzione alla scrittura per la PA va oltre la semplice scelta delle parole. Un’intera sezione della guida AGID è dedicata all’ottimizzazione dei contenuti digitali per renderli accessibili, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche linguistico e strutturale. Qui, la SEO diventa un alleato fondamentale.

A volte, tendiamo a pensare che le regole della scrittura digitale siano scontate per chi lavora sul web ogni giorno, come la chiarezza, l’utilizzo delle parole chiave o la struttura gerarchica dei contenuti. Su questo punto ammetto che siamo un po’ snob, noi che lavoriamo con aziende private, ma basta fare un giro su molti siti e Blog di PMI (e anche di alcune grandi aziende) per rendersi conto di quanto queste norme siano spesso disattese anche nel privato. La guida di AGID serve, quindi, a colmare il gap del pubblico che, fino a un recentissimo passato, non si poneva il problema di come comunicava sul web, fornendo suggerimenti pratici anche su aspetti come l’accessibilità, la punteggiatura e la formattazione dei contenuti.

Accessibilità e inclusività: linguaggio semplice e leggibile

L’accessibilità digitale non riguarda solo la fruibilità per le persone con disabilità, ma anche la capacità di rendere i contenuti comprensibili a un pubblico vasto e diversificato. Ad esempio, linguaggio semplice e conciso è la chiave per garantire che anche chi non ha molta dimestichezza con la burocrazia o con il digitale possa comprendere facilmente le informazioni. 

Evitare frasi troppo lunghe e complesse, da un lato, ma anche utilizzare caratteri abbastanza grandi, perché il testo dev’essere leggibile anche su uno schermo piccolo come quello di un cellulare.

Usare parole che tutti possano comprendere, evitando termini burocratici o troppo tecnici, tipici di un certo burocratese ormai demodé: se vi dico “nelle more di“, lo capite? Si tratta di una di quelle locuzioni legalesi che, trovata in una comunicazione ufficiale, il cittadino deve andarsi a cercare online per capire cosa significa… (per inciso, significa “nell’attesa di”, l’ho appena cercato!).

E la guida di AGID abbonda di questi esempi di linguaggio colloquiale e diretto. Invece di dire: “Il cittadino interessato può reperire il bando per la richiesta di contributi in questa sezione“, è molto più efficace dire semplicemente: “Scarica il bando per la richiesta dei contributi“. Può sembrare puerile o persino troppo tagliato con l’accetta ma questi non sono testi emozionali per un e-commerce di moda, non bisogna essere evocativi o ispirazionali: bisogna essere pratici, dare risposte a domande concrete. Ergo, questo stile di scrittura è perfetto, perché riduce l’ambiguità e facilita l’interazione dei cittadini con il sito.

Ottimizzazione e SEO nella PA

Un aspetto cruciale, che la PA inizia solo ora a cogliere, è l’importanza della SEO. Anche se con qualche ritardo rispetto al settore privato – noi siamo a Perplexity, i siti dei Comuni arrivano ora ai title tag ma ehi, meglio tardi che mai – la PA sta comprendendo che i cittadini cercano informazioni sui servizi comunali utilizzando parole chiave specifiche, proprio come per qualsiasi altro ambito della nostra vita di utenti digitali.

La creazione di contenuti ottimizzati, con l’uso sapiente di keyword pertinenti, è essenziale per migliorare la visibilità sui motori di ricerca dei siti degli Enti Pubblici.

Quindi, scrivere bene per la Pubblica Amministrazione non richiede un approccio così diverso rispetto al mondo privato, anzi. La sfida sta nel rendere semplici e accessibili contenuti complessi, adottando un linguaggio chiaro e inclusivo e facendo un uso intelligente delle tecniche di SEO per facilitare la fruizione delle informazioni da parte dei cittadini. E, soprattutto, nel mettere sempre l’utente finale al centro della comunicazione, assicurandosi che possa trovare ciò di cui ha bisogno in modo rapido ed efficace.

Che, diciamocelo, sono le linee guida che qualsiasi content writer, in qualsiasi industry e in ogni area, dovrebbe tenere a mente per essere efficace nel proprio lavoro.