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Nel mondo delle PR, sembra che alcuni uffici stampa siano ancora fermi agli anni ’90, quando i comunicati stampa arrivavano via fax, accompagnati da cartelle di 5 pagine, o via email con file zip pesantissimi di immagini abbinate. Ma quei giorni sono finiti.

Oggi, l’era delle cartelle stampa da decine di mega è stata sostituita da un approccio più snello, orientato al web e, soprattutto, all’essenziale: quello delle Digital PR. Il giornalismo digitale richiede un cambio di paradigma: contenuti concisi, facili da fruire e ben organizzati.

Ma, quindi, come scrivere un comunicato stampa efficace, oggi? Una nota stampa efficace per il web non può più permettersi di essere prolissa e dispersiva. Serve un testo asciutto, di massimo una pagina, che offra tutte le informazioni necessarie senza eccessi. Al massimo, 1-2 immagini in allegato, alla risoluzione corretta per il mezzo che le riceve, che sia un quotidiano cartaceo (alta risoluzione) o un sito web (risoluzione medio-bassa più che sufficiente).

Fornire materiali precisi, contatti stampa chiari e informazioni facilmente accessibili è la chiave per emergere in un ambiente sempre più veloce e competitivo.

Un comunicato stampa racconta una storia valida

Uno degli errori più comuni è confondere il comunicato stampa con un pezzo giornalistico. Il primo deve essere uno strumento essenziale, non un racconto sensazionale. Il compito di scrivere il pezzo, con i toni e le opinioni, spetta al giornalista. Il comunicato, invece, deve certamente essere notiziabile, ma fornendo tutte le informazioni necessarie in modo chiaro e diretto.

Evitare l’autocelebrazione è fondamentale. La tua nuova collezione potrebbe essere davvero la più innovativa del secolo, o la tua scoperta tecnologica la più all’avanguardia, ma non sta a te dirlo. Se riempi il comunicato di superlativi e autocompiacimento, rischi che i giornalisti non lo prendano sul serio. Lascia che siano loro, i lettori e i consumatori, a decidere quanto sia davvero straordinario il tuo prodotto o servizio – e se valga la pena pubblicarlo o meno.

Ah, aggiungo una banalità… che oggi potrebbe purtroppo non esserlo: devi avere qualcosa da dire. Una vera notizia, o almeno una bella storia da raccontare. Se no, ça va sans dire… non funzionerà.

Relazione e ottimizzazione, non sottovalutarle mai

Dal punto di vista della SEO, un comunicato stampa rappresenta un contenuto duplicato per sua stessa natura e, quindi, non è pensato per il posizionamento in SERP o la link building. Però c’è un però: un comunicato ben scritto, con una struttura logica, fluido e pertinente, può comunque essere prezioso anche per il web, ad esempio per piazzarsi bene su Google News. L’importante è che sia chiaro, ben paragrafato e con le informazioni essenziali subito a portata di mano.

Poi c’è un altro aspetto cruciale che non mi stancherò mai di ripetere: la relazione. Conoscere le testate e i giornalisti a cui invii il comunicato stampa è fondamentale. Ogni testata ha le sue regole: alcune non pubblicano comunicati che parlano di eventi, altre invece si concentrano solo sugli eventi; ci sono redazioni che accettano solo immagini del portavoce, e non quelle di repertorio, e altre che non pubblicano mai comunicati stampa e preferiscono ricevere testi personalizzati, articoli ad hoc per loro, pena l’esclusione dalla possibilità di pubblicazione.

Non fare perdere tempo alle persone è la chiave. Invia comunicati mirati e personalizzati, rispettando le esigenze di chi li riceve.

E, non ultima, la cruciale fase di recall: non sei un imbonitore, non cercare di vendere la tua notizia in modo commerciale. Cerca di comprendere se fosse adatta alla testata, se non l’hanno ripresa per motivi di spazio, di taglio, di budget. Se c’è qualcosa che puoi fare per modificarle, in modo da renderla adatta a loro. 

 Questo non solo aumenterà le probabilità di pubblicazione, ma ti permetterà anche di svolgere il tuo lavoro in modo etico ed efficace, facendoti apprezzare dal tuo interlocutore.