A volte un po’ bistrattate e dimenticate nelle strategie digitali, le Digital PR rappresentano uno dei modi più efficaci per costruire la reputazione online di un’azienda e migliorarne la visibilità sul web.
In parole povere, sono una forma evoluta delle tradizionali relazioni pubbliche: se nelle PR classiche il focus è costruire e mantenere buoni rapporti con giornalisti e media tradizionali per ottenere copertura mediatica attraverso canali tradizionali, come la carta stampata o la TV, le DPR fanno lo stesso nel mondo online, sfruttando le potenzialità del web, l’influencer marketing e le piattaforme digitali.
Le Digital PR implicano la creazione e diffusione di contenuti digitali – comunicati stampa, articoli o interviste – che vadano a migliorare la reputazione di un’azienda, con un duplice obiettivo, che è sempre di “posizionamento”, ma in due accezioni diverse del termine: da un lato, si posizioniamo l’impresa e i suoi portavoce come esperti, divulgatori e voci autorevoli nel proprio ambito, dall’altro si contribuisce a potenziare il posizionamento sui motori di ricerca, il tutto attraverso pubblicazioni derivanti dalla costruzione di relazioni solide con giornalisti online, creator e blogger.
Perché le aziende dovrebbero investire in Digital PR: 5 vantaggi
Ho notato che c’è ancora una grande timidezza mediatica da parte delle imprese a comunicare i propri successi o la bontà del proprio metodo. Anzi, spesso mi è capitato di prendere in mano progetti di qualità eccelsa dove le cose da dire erano tante, interessanti, utili, ma mai comunicate all’esterno: è quasi una regola, esistono veri gioielli nell’imprenditoria italiana, spesso poco visibili cercando online.
Provo a riassumere 5 vantaggi che un’azienda può ottenere iniziando a potenziare la propria presenza digitale:
- Aumento della visibilità online, il motivo principale per il quale un’azienda dovrebbe mirare a ottenere una buona copertura mediatica su siti autorevoli, calzanti con la propria industry e target di riferimento. Questo porta traffico qualificato al sito web e migliora il posizionamento sui motori di ricerca, oltre a permettere a più lettori potenzialmente interessati di fruire dei contenuti aziendali;
- Costruzione della reputazione, perché le Digital PR permettono di costruire una reputazione solida e positiva, pubblicando contenuti che si indicizzino sul web, magari anche su Google News. Perché farsi trovare con notizie positive aumenta la fiducia da parte dei potenziali clienti e consumatori;
- Supporto al personal brand, perché le imprese sono fatte di persone e le Digital PR, soprattutto nella forma di interviste e articoli a firma, possono contribuire a far conoscere il titolare, il CEO e le altre figure di cui l’azienda si compone;
- Costruzione di relazioni durature, investire in Digital PR non è solo una questione di visibilità immediata, al contrario: costruire relazioni durature con media o gli influencer di un ambito può essere fondamentale per future collaborazioni, per il lancio di nuovi prodotti, la promozione di eventi o la gestione di possibili crisi;
- Misurabilità e ROI, a differenza delle PR tradizionali, le Digital PR offrono maggiori metriche per misurare con precisione i risultati. Se, infatti, un ritaglio su stampa cartacea porta visibilità ma è difficile quantificarla (se non ricorrendo ai vecchi metodi di valorizzazione economica basati sul costo delle pagine pubblicitari di riviste e quotidiani), con le DPR è possibile monitorare il traffico generato, magari inserendo degli UTM sui link, così come le menzioni ottenute, le ricondivisioni social e, in generale, il sentiment delle conversazioni online.
Il bello di questo lavoro è proprio riuscire a costruire rapporti reali, scrivendo contenuti notiziabili di reale interesse, che le testate siano felici di diffondere e che i clienti siano orgogliosi di leggere abbinati a sé. Un circolo virtuoso in cui non ci sono autocelebrazione e mera compravendita di spazi pubblicitari ma, al contrario, uno scambio di valore, con il fine ultimo di creare qualcosa di utile e interessante per gli utenti.
Perché, alla fine, tutti leggiamo news – e lo facciamo sempre più online, come dimostra il trend di crescita della replica digitale dei quotidiani, secondo gli ultimi dati Audipress – e tutti siamo potenziali lettori, consumatori e clienti di qualcuno, di un’azienda o un marchio: ergo, meglio farsi trovare in modo trasparente e vero, senza toni promozionali e articoli stiracchiati, ma con tutta la propria voglia di comunicare valore, di distinguersi, di esprimere un’opinione su temi importanti per la collettività.
Differenza tra Digital PR e Link Building, tra media relation, awareness e ottimizzazione
Una delle sovrapposizioni più comuni, a livello concettuale, è quella tra Digital PR e Link Building, attività in qualche modo simili tra loro, soprattutto se fatte in modo qualitativo, ma con metodi e finalità leggermente differenti.
- La Link Building è una pratica SEO che consiste nell’ottenere link da siti web di buona qualità, per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca del proprio sito. L’obiettivo è tecnico, ergo riuscire a pubblicare un articolo su una testata online di grande rilievo ma privo del link interno e non ottimizzato oppure duplicato… ahimè, risulta inutile;
- Le Digital PR, invece, si concentrano sul costruire una reputazione positiva per il brand, migliorando principalmente la visibilità online e la percezione del pubblico target. In questo senso, il link interno è un ottimo plus ma non una conditio sine qua non, così come non lo sono nemmeno l’ottimizzazione del testo e la non-duplicazione (ecco perché anche i comunicati stampa sono un ottimo mezzo di DPR).
In entrambi i casi, la relazione con i giornalisti, blogger, creator o webmaster che andranno a effettuare la pubblicazione è essenziale: fornire materiale in linea con le loro aspettative e quelle del pubblico target della loro testate è fondamentale, così come dare brief ben fatti se il testo viene scritto direttamente dalle redazioni.
E – lo dico ai miei colleghi e peer – ringraziare non è mai un optional: svanire senza una parola, una volta che la pubblicazione va online, è davvero antipatico… sono le basi della collaborazione sul web! Buona prassi valida sia per le grandi testate di livello nazionale sia per i piccoli siti tematici che ancora ospitano guest-post e similari.