Per strutturare una strategia di digital marketing e comunicazione per una piccola impresa, è necessario avere molto budget e mettere in piedi attività complesse?
Questa è la domanda da cui sono partita per scrivere il mio manuale “Strategia digitale per le PMI“, edito da Maggioli Editore. Lì il focus era l’azienda, il cliente-committente… e – spoiler alert! – la risposta alla fine è sostanzialmente no, non serve metterci decine di migliaia di euro e spaccarsi la testa con automation complicate.
Ora provo a ribaltare la prospettiva e parlare ai colleghi, ai miei peers: ti entra un cliente, una PMI, che ha bisogno di crescere online senza avere enormi risorse da investire. E anche tu, il consulente di Digital Marketing, non sei zio Paperone: però, puoi cercare di trasformarti in Re Mida.
Esistono, infatti, una serie di strumenti per Digital Marketing Manager con poco budget, che semplificano la vita e consentono di costruire strategie efficaci. Ne cito alcuni, in ordine sparso, scegliendone uno per ogni ambito in cui ci si può trovare a lavorare nell’ottica di un approccio olistico al web marketing. Non sto dicendo che un professionista del Digital Marketing deve saper fare tutto o che non esistano le specializzazioni, dico solo che delle competenze trasversali e un approccio orizzontale siano – a mio modesto parere – oggi necessari, in un mondo competitivo e veloce, dove avere la visione d’insieme è essenziale e “fare il proprio pezzettino” risulta inefficace.
Strumenti, tool e mindset per fare digital marketing in modo efficace
Veniamo alla nostra carrellata, in ordine sparso ma non troppo:
- Analisi 1 – La prima fase, la più tosta e fondamentale: l’analisi degli asset digitali del cliente. Da lì bisogna passare, per forza. Come farla bene? Innanzitutto, avendo un metodo, ça va sans dire, ma anche utilizzando alcuni strumenti utili integrati nel mondo Google: Alerts. Grazie a Google Alerts è possibile impostare dei messaggi automatici, che arrivano comodamente nella propria casella mail ogni giorno, per fare raccolta di tutte le news presenti online relativamente a una certa keyword, a un nome-brand o a un tema. Facile ed essenziale sia almeno tre motivi: capire cosa si dice online del proprio cliente, mappare cosa stanno facendo i competitor e/o valutare il buzz di un certo topic. Utilissimo anche per raccogliere la rassegna stampa dopo il lancio di una comunicazione! Impostate i vostri alert da qui.
- Analisi 2 – Dedicare almeno 2 su 5 punti all’analisi mi pare il minimo. Anche il secondo tool viene dritto dritto da Mountain View: Google Trends, altro strumento gratuito molto versatile. A cosa serve? Ad avere un colpo d’occhio sull’andamento, in un certo lasso di tempo e in un particolare mercato, di una parola chiave, marchio o tema. Perché? Per valutarne la crescita o, meglio, per confrontare le curve di brand concorrenti o dell’innamoramento dei consumatori per un prodotto. Ma non solo: ci sono anche trick più raffinati, bastano un paio di scroll sull’interfaccia di Trends: ed ecco la distribuzione geografica, per Regioni, dell’interesse per un Ateneo, per una serie tv, per una località di villeggiatura… tutte informazioni essenziali se si vuole, ad esempio, capire come targettizzare una campagna, definire quale prodotto di un e-commerce mettere in promo stagionale o decidere su quale contenuto editoriale puntare in un determinato momento dell’anno. Lo trovate qui.
- Piani editoriali made easy – La cosa che amo di più al mondo, dopo l’atto dello scrivere: decidere cosa scrivere. E quando, e che taglio dare al contenuto e quale formato. Ubersuggest è uno dei miei strumenti online preferiti per controllare il volume di ricerca di una keyword e, ancor più, per avere tanti suggerimenti su parole chiave correlate e siti ben posizionati per le stesse. Ma è a pagamento, mi direte voi. Vero, ma l’ottimo Neil Patel ha creato una promo incredibile – non è un ad sponsorizzato il mio, è un plauso spontaneo – che con 290 euro permette di accedere al tool a vita. A vita, esatto. E comunque, se invece avete necessità di fare check di poche keyword ogni tanto, la funzionalità free è più che sufficiente (trucchetto che negherò di avervi svelato: se cambiate browser o se cercare in modalità incognita, avete modo di aumentare il numero di parole che potete ricercare al giorno).
- Social facili – Sui Social Media ci sarebbe molto da dire, perché la loro gestione è complessa e composta di molte attività diverse. Grafiche pre-dimensionate da personalizzare e scaricare in pochi click? Canva! Piano editoriali in un solo colpo d’occhio, personalizzabili con un colore diverso per ogni rubrica e condivisibili con i clienti in un attimo? Google Calendar! Analisi di profili Instagram dove vi basta digitare il nome della pagina per ottenere Engagement Rate, crescita dei follower e tag-cloud con gli hashtag più usati? Not Just Analytics! Potrei continuare… se volete approfondire, parliamone 🙂
- Newsletter senza stress – Questo tema, che amo tantissimo, merita un approfondimento a parte, che farò prossimamente spiegandovi passo passo come costruire una Newsletter di LinkedIn. Esatto, perché è di questo che parliamo: se non avete budget per una licenza di GetResponse, se Substack vi sembra fantascienza, se MailerLite vi pare comunque sovradimensionato per voi, se il vostro business è B2B e i vostri collegamenti sono soprattutto su LinkedIn, beh… è un’ottima scelta! Basta fare una buona selezione di contenuti, creare una grafica di copertina accattivante e sfruttare la forza della community di LinkedIn per far girare i vostri contenuti, con la semplicità di strutturazione di ciò che erano gli articoli di Pulse.
Bonus track e conclusioni: digital marketing e multiforme ingegno
E vi lascio con un bonus, come le band che fingono di scendere dal palco e rientrano per un encore ai concerti.
Ultimo, ma non per importanza, è lo strumento che avete la fortuna di avere naturalmente impiantato dentro al cervello: il vostro ingegno. Mettere a frutto conoscenze, intuizioni, esperienze, e declinarle sul progetto che avete per le mani nel presente, per fare il bene del vostro cliente.
“Qualche mese fa avevo gestito quella campagna a moduli di LinkedIn per quello studio legale, quante lead erano arrivate! Perché non fare un test con lo stesso mezzo anche per questo nuovo studio di architettura?” è ciò che il vostro cervello produrrà mentre siete in treno o a fare una passeggiata con il vostro cane, e inizierete a riflettere su come ottimizzare la audience per adattarla a un contesto diverso, a come rendere il copy accattivante, a quale sia il giusto CPL in un ambito differente.
Accumulare test e azioni, anche errori, è un ottimo modo per comprendere cosa funzioni e cosa no, in questa o in quella industry, attraverso il tal canale o il tal altro. Non c’è mai una formula fissa, non c’è una ricetta magica: c’è la capacità di analizzare, la volontà di fare bene, la collaborazione con il cliente per comprendere al meglio ambiti e obiettivi.
Seguendo questi 5 punti + 1, vi troverete per le mani delle risorse utili per iniziare un percorso nel digital marketing che – come mi piace pensare – parte sempre dalla testa, e non riempiendosi la bocca di acronimi o utilizzando tecnologie mirabolanti.